Navigando in un mare di libri – 1

Un post di Salomon Xeno di qualche giorno fa che parla della situazione di difficoltà attuale dell'industria discografica (in termini di vendite "legali") anche per l'impossibilità di proteggere i prodotti digitali consentendo comunque una facile diffusione, mi ha stuzzicato qualche pensiero sull'industria editoriale nostrana.
Sono andato anche recentemente in una di quelle grandi librerie di catene nazionali (non voglio fare nomi ma credo che si possa facilmente immaginare sbagliando di poco),e la situazione era come al solito la seguente.
C'erano tre o quattro pile di libri in bella mostra, compresi tra il Premio Strega e la moda del momento. Diciamo una trentina di titoli per pila, e semplificando si arriva a cento. Poi una marea di scaffali pieni zeppi.
Lasciando stare la sezione dei manuali, dei classici, delle guide di viaggi, dei libri per bambini, rimanevano comunque scaffali e scaffali di libri.
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  1. Salomon Xeno ha detto:

    Grazie per la citazione!Non so se il sovraffollamento sia un sintomo o una causa. Probabilmente entrambi, dato che sembra che nonostante la crisi il numero di titoli pubblicati sia aumentato. Da più parti si parla di decrescita, per ridurre il numero di nuove uscite e curare un po' meglio la qualità, ma dubito che ci saranno grandi passi in questa direzione.Sull'autopubblicazione, devo dire che a parte quella free – per esempio, io metto un ebook gratuito sul mio sito/blog – sono veramente pochi gli scritti in grado di concorrere con i titoli da libreria. Ho l'impressione che la stragrande maggioranza dei lettori (soprattutto deboli) scelgano le proprie letture attraverso canali tradizionali, come i trafiletti su quotidiani o riviste e le vetrine delle grandi librerie.

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  2. Carlo ha detto:

    Sono d'accordo. Credo che le politiche delle case editrici più grandi, di chiusura verso libri meno "convenzionali" e che rischiano di più di un libro di Totti o di Benedetta Parodi, faccia aumentare il numero di coloro che si auto-pubblicano come reazione. Solo che così è un guazzabuglio di libri di ignoti, da una parte, e di pseudo-scrittori com i vari Totti ecc. che sinceramente mi attirano meno di zero. Grazie per il commento!Domani pubblicherò la seconda parte del post.Ciao!

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  3. Romina Tamerici ha detto:

    Ultimamente scelgo i libri da leggere in base ai consigli dei blogger che seguo. In questo modo devo dire che ho letto dei bei libri in questo periodo. L'unico che ho scelto da sola… be', lasciamo stare, cose che capitano! Ho letto anche diversi libri di esordienti e devo dire che ci sono davvero tante cose belle da scoprire nel mare di libri di oggi. Certo, i veri talenti fanno più fatica a emergere, ma c'è anche più scelta. Insomma, pro e contro, come in ogni caso. Aspetto di leggere la seconda parte!

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  4. Carlo ha detto:

    Infatti, pro e contro, sono d'accordo. Il talento non emerge senza enorme fatica, e a volte non è nemmeno sufficiente, purtroppo, e oggi forse è ancora più difficile di un tempo, nonostante le possibilità sulla carta siano maggiori. Anzi, proprio il proliferare di opere rischia di far scomparire opere di valore.

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