Letture: il mio racconto "Fa male, sai?" pubblicato su Progetto Babele

Il mio racconto “Fa male, sai?” è stato pubblicato oggi sul sito di Progetto Babele, nota rivista letteraria cartacea e online diretta da Marco R. Capelli. Lo potete leggere qui. Sul sito potete votare direttamente il vostro gradimento; i commenti, soprattutto quelli negativi, sono anche più graditi.

5 commenti Aggiungi il tuo

  1. Romina Tamerici ha detto:

    Ho salvato il link, così nei prossimi giorni lo leggo. Ti avviso però che sono pignola e aimè sincera (una pessima coppia di qualità!).
    Intanto congratulazioni!

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  2. Carlo ha detto:

    Grazie in anticipo 🙂 Le critiche, anche “spietate”, sono sempre utili. Magari, se oltre a un giudizio generale riuscissi a darmi qualche suggerimento o indicazione, sarebbe proprio il massimo 🙂

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  3. Romina Tamerici ha detto:

    Ho appena letto il tuo racconto. Trovo bella la prima parte e un po' troppo gratuitamente surreale la seconda. Ci sono delle frasi davvero interessanti nelle contraddizioni dovute a pregiudizi da parte del protagonista che per esempio non si fida a pagare le bollette in modo elettronico ma si lamenta della fila in posta di gente che “non ha di meglio da fare”. Mi è piaciuto anche il finale in cui si scopre l'interlocutore e il modo di caratterizzare con pochi tratti i personaggi. Mi sarebbe piaciuto però sapere di più sull'evento centrale del racconto che invece resta come di sfondo. Violenza gratuita e irrazionale? Può essere, però, ecco, è la cosa che mi ha fatto storcere un po' il naso. Insomma, un buon lavoro con secondo me delle potenzialità inespresse nella parte centrale. Non so però se avevi dei limiti di battute o dei vincoli particolari. Avrei sette piccoli appunticini da farti. Forse non mi conosci ma rispondo sempre in questo modo quando analizzo un racconto. Se avessi trovato una tua mail, non l'avrei fatto qui in chiaro. Al massimo, puoi eliminare il mio commento, non preoccuparti.

    1. “Bene, allora, che ti dicevo?”
    Qui avrei messo dei puntini, per enfatizzare la pausa nel discorso, mentre li avrei evitati altrove dove spezzano troppo il pensiero.

    2. “a andare”
    Io sono una sostenitrice della nuova teoria della Crusca sulle “d” eufoniche, quindi qui l’avrei proprio messa.

    3. “vabbé”
    Credo che non esista questa parola oppure non sia scritta correttamente.

    4. Ci sono un po’ troppe ripetizioni che a me non sono sembrate ridondanze stilistiche, quindi le avrei sostituite con dei sinonimi.

    5. “cheisto un soldo”
    Errore di battitura “chiesto”.

    6. “era il rosso”
    Usandolo come nomignolo avrei messo una maiuscola.

    7. “E’ il secondo in un giorno!”
    La “è” deve essere accentata e non apostrofata.

    Insomma, ora hai assaggiato un po' della mia pignoleria anche tu.
    Credo comunque di averti dato qualche suggerimento sul contenuto oltre a questi piccoli appunti, del resto tutti soggettivi, a parte l'errore di battitura.
    Un buon lavoro nel suo complesso. Leggerlo è stato divertente.

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  4. Carlo ha detto:

    Tranquilla, non ho problemi e apprezzo molto il tuo sforzo e il tempo che hai speso. Niente da aggiungere sui sette appunti, a parte la “e” accentata che dipende da AbiWord (non uso Word…).
    Sul resto, rifletterò. L'idea centrale, comunque, è di un frustrato, che ce l'ha col mondo, e soprattutto che usa “due pesi e due misure” nel rapporto con gli altri. è un vigliacco, e lo dimostra quando decide di “dare una lezione” a un uomo ormai innocuo.
    Grazie ancora dei prezioni suggerimenti; spero di poterti presto rendere il favore.
    A presto
    Carlo

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  5. Romina Tamerici ha detto:

    Vigliacco è vigliacco! Hai reso benissimo questa idea.
    Quando vuoi rendere il favore, fai pure. Ogni critica è sempre ben accetta sia ai miei testi, sia al mio blog, sia ai miei libri. Grazie per essere una di quelle persone che non si alterano per le mie pignolerie!

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